sabato 9 novembre 2013

Aloe

Lo spunto per questo post è il bellissimo regalo che ho ricevuto per il compleanno:



Aloe vera, signori e signore, panacea di tutti i mali, ma soprattutto utile per le ferite e le bruciature.
Sono piante abbastanza resistenti, un po' possono resistere anche al freddo. Ho anche altri tipi di aloe nella mia collezione: questa credo che sia ancora una aloe vera, ma è un po' diversa da quella che mi hanno regalato:


Ha le foglie più cicciotte e meno spinose di quella di prima. Inoltre mi sembra che le foglie non formino una bella rosetta come quelle delle prime foto, ma piuttosto siano tutte nella stessa direzione.

Comunque la gara di spinosità la vince sicuramente la ferox:


L'unica che mi ha mai fatto i fiori è l'Aloe variegata:


mentre la prossima, l'Aloe arborescens, non sono riuscita a tenerla qui a Rho e riporto una foto di quella di mia madre:

sabato 28 settembre 2013

Bruchi capatonda

Questi bei bruchetti quest'estate si sono mangiati un bel po' di foglioline della mia rosa... ho pensato: "vabbè, sempre meglio degli afidi che non diventano neanche farfalle". Poi ho scoperto che in realtà queste sono le larve di un insetto scialbo, chiamato Arge Pagana, che sono proprio specializzate con le rose.
Mannaggia alla capa (arancione) loro...



sabato 14 settembre 2013

La mia bella Opuntia Microdasys

Ecco la (purtroppo triste) storia della mia opuntietta:
durante l'ultima visita a casa di mia zia avevo notato questa piantina in uno dei tanti vasi con piantine grasse che lei aveva sistemato vicino alle finestre di casa sua e, dato che era da un po' che pensavo di prenderne una da affiancare alle altre opuntie un po' più "aggressive", avevo esclamato "ah, ma guarda un po'" (o qualcosa di equivalente). Mia zia aveva risposto sulla difensiva: "non mi dire niente su queste piante che già so che le sto trascurando e dovrebbero essere un po' curate". Chiaramente alla mia proposta di prendermene un pezzetto aveva reagito positivamente ("Stai attenta che hanno delle spine che basta guardarle per trovartele dappertutto, e poi fai tutto tu che io sto qui seduta". Ebbene sì, mia zia poteva essere un po' spinosa anche lei!).
Quindi avevo preso il mio pezzettino (una palettina) e l'avevo avvolto nella carta di giornale per poi metterlo in valigia. Arrivata a casa l'avevo dimenticato da qualche parte e dopo almeno un paio di settimane dal prelievo, l'avevo messo in un vasetto. Dopo un paio di giorni il vento forte aveva fatto rovesciare il vasetto e mi aveva fatto perdere traccia della piantina, che, ritrovata dopo almeno un'altra settimana in un angolino, avevo poi ripiantato in un altro vaso. Dopo un po' finalmente, e nonostante le avversità varie, eccola qui:




Dalla paletta (cladode) iniziale ne sono spuntate altre due, a orecchio di topolino, e dalla più grande adesso ne spuntano ancora altre due che non si vedono ancora nelle foto.
Quando poi ho rivisto mia zia in ospedale, avrei voluto parlarle del successo della piantina, ma ho avuto un po' di timore pensando che una piantina che cresce ti porta a pensare inevitabilmente e in maniera spensierata al tempo che verrà, e in quel momento il futuro non era certo un argomento da prendere alla leggera.
Insomma mia zia non c'è più e certo, tra le tante cose, non rimpiango di non averle parlato di una stupida piantina. Però a questa piantina voglio un po' bene, spero che ce la faccia a superare l'inverno e che si trovi bene con le sue compagnelle.


P.S. Prima della recente ricerca in internet fatta per essere sicura di non sbagliarne il nome, l'avevo sempre chiamata microdaysis pensando a piccole margherite...

P.P.S. ecco qualche altra opuntia e cylindropuntia:





giovedì 13 giugno 2013

Gymnocalycium

I gymnocalycium sono dei cactus che non diventano troppo grandi e che conservano una forma appallottolata (e spesso anche un po' grinzosetta).
Il nome vuol dire "calice nudo" e si riferisce al fatto che a differenza di quanto accade con altri cactus (vedi per esempio l'echinonopsis, o l'echinocereus o il chamacereus) i boccioli non sono ricoperti di peli:

La mia piantina è stata comprata qualche anno fa, ha resistito abbastanza bene agli inverni nella serretta e alle estati sul terrazzo al sole.
Quest'anno ha fatto due fiori in contemporanea: i boccioli sono iniziati ad uscire un mese fa, ma forse per le temperature non altissime ci hanno messo un po' di tempo ad aprirsi:



Forse ci sono ancora un paio di boccioli che si apriranno... E' un po' difficile capire di che specie si tratta, ce ne sono tantissime e le differenze tra di loro sono minime. Azzarderei un baldianum...

domenica 21 aprile 2013

pioggia e dinosauri

Eccoci di fronte all'ennesima domenica di pioggia, il clima è teso e non riusciamo più a tenere l'ordine tra i dinosauri. Quindi ho dovuto cedere alla loro pressante richiesta di uscire, mettendo a rischio le mie povere piantine. Ecco un resoconto fotografico della loro uscita.

Parasaurolofo alle prese con il sedum giallo, non fatevi ingannare dalla sua aria "che ci faccio qui":



Tirannosaurus Rex vegetariano, qui si mangia il sempervivum (rinominato erovivum):


Qui invece è alle prese con il Graptopetalum, ma vista la tenacia di quest'ultimo credo che il caro TRex sia rimasto a bocca asciutta:


Di nuovo l'amico Parasaurolofo, questa volta alle prese con la Crassula multicava: 



Infine anche il mite gigante buono, l'Apatosauro, ha voluto cimentarsi in atti di teppismo contro il povero sedum...

sabato 6 aprile 2013

Varie... aspettando la primavera


Adromischus
Echeveria

Mammilaria matudae (?)

Opuntia ficus-indica (fico d'india)

Crassula Buddha's temple

Crassula lycopodioides

Echinocereus Viridiflorus

Aloe Ferox

Sedum Pachiphyllum

Opuntia Tunicata

Cotyledon

Aloe variegata

Echeveria pulvinata (?)

domenica 31 marzo 2013

Aloe variegata

Il tempo a marzo è pazzo, si sa. Pioggia, freddo, sole e arietta gradevole fanno fare confusione non solo sul cambio di stagione negli armadi, ma anche nelle serre delle piante...
Aprendo la serretta delle succulente nei primi giorni di primavera, ho notato che la piantina di aloe variegata quest'anno ha deciso di fiorire presto presto. Ecco il fiore (un po' pallidino, a dir la verità) nel giorno di Pasqua:



Le foglie sono un po' rinsecchite perché durante l'inverno ho lasciato la pianta all'asciutto nella serra sul balcone.
La poverina aveva anche provato a fare dei figlietti l'anno scorso, ma il mio tentativo di rinvasarli è stato devastante. Speriamo che non si sia persa d'animo e che quest'anno ci riprovi.

martedì 12 marzo 2013

Kalanchoe spider che si vuole uniformare...

Un'altra conseguenza nefasta dell'inverno è stata che la Kalanchoe spider che avevo comprato all'Ikea e che ho conservato durante l'inverno in casa con non molta luce, ha deciso di voler diventare una Kalanchoe normale, con le foglioline rotondeggianti:



Vediamo come prosegue in primavera, chissà che fiori farà!

lunedì 11 marzo 2013

Opuntia subulata

L'inverno per me è proprio un problema, le piante soffrono un sacco.
Questa è la triste testimonianza delle mie opuntie, una comprata e l'altra regalata.
Si sono allungate e imbianchite perché erano all'interno, e quindi al caldo che stimolava la crescita ma con poca luce perché non ho una buona posizione per mettere tutte le piante.

L'anno scorso in primavera una delle due (quella comprata) l'avevo messa subito al sole e quindi le puntine bianche si erano scottate. Questo dovrebbe già far capire quanto sono resistenti queste piantine...
Quest'anno le metterò prima un po' all'ombra.

A me le opuntie sono simpatiche, a partire dal nome che mi ricorda un personaggio mitologico femminile (perché? boh, forse lo confondo con qualcos'altro).
Per non parlare dei fichi d'india che ricordano paesaggi mediterranei...

In questa foto si vedono bene sia i nuovi rametti che le zone scottate l'anno scorso.


La pianta nel vaso rosso è stata acquistata, l'altra me l'ha regalata Agar.

Ecco due rametti completamente bianchi, nati quest'inverno.

venerdì 15 febbraio 2013

San Valentino

Regalo di San Valentino con le spine... graditissimo!




E' un Echinocactus Grusonii, specie abbastanza comune che viene anche chiamata Cuscino della suocera.
Spero che resista, adesso lo metto fuori nella serretta con gli altri cactus. Mi sembra di aver capito che per un periodo breve può anche sopportare qualche grado sotto zero, ma speriamo comunque che venga presto la primavera!!

venerdì 11 gennaio 2013

Pachypodium Lamerei

Grandi soddisfazioni... questa pianta l'abbiamo comprata circa cinque anni fa ed era alta non più di venti centimetri. Adesso è così, un metro circa (foto fatta con il telefonino):


D'estate la metto fuori al terrazzo e la innaffio come le altre piante non grasse (cioè è attaccata all'irrigatore automatico). Quella in foto è invece la sua sistemazione invernale in mansarda. In realta' credo che se d'inverno prendesse un po' di freddino, poi potrebbe fare anche dei bei fiori. E se fa i fiori poi fa i rami (cioè ramifica solo sui rami che hanno prodotto infiorescenze). Ma sinceramente non me la sento di rischiare a farle prendere freddo, dopo che ha resistito cinque anni ed è diventata così alta...
Metterla nel vaso in cui sta adesso è stato un po' difficile a causa delle spine, immagino che il prossimo travaso sara' al limite del tragico!
Comunque, è una pianta del Madagascar, famiglia delle Apocynacee che comprendono anche gli Adenium che fanno bellissimi fiori (mi sembra di aver visto anni fa un albero di Adenium nell'orto botanico di Palermo con dei bellissimi e grandissimi fiori bianchi e rosa). Le foglie ricordano un po' quelle dell'oleandro.